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Il custode del cimitero

 Ho sempre amato andare per cimiteri, i miei preferiti sono quelli di paese, più piccoli e raccolti rispetto agli enormi cimiteri delle grandi città. Mi piace passeggiare per i loro viali, guardare le tombe e immaginarmi la vita che hanno condotto i loro ospiti, soprattutto amo addentrarmi nelle parti più vecchie e abbandonate, dove le tombe sono ormai decadenti e rovinate e di cui spesso rimangono solo dei tumuli nel terreno sormontati da una croce o da una vecchia statua ormai irriconoscibile. Avete presente quelle vecchie tombe che il tempo ha ormai eroso rendendole indistinguibili le une dalle altre? Tombe dimenticate da tutti e che nessuno viene più a visitare, anche perché probabilmente gli ultimi parenti dei defunti sono morti da tempo? Eppure a volte nei vecchi vasi arrugginiti si vedono ancora dei fiori freschi, ebbene spesso quei fiori li ho portati io, mi piace portare un pensiero per quei morti, come a dire che qua fra i vivi c’è ancora qualcuno che pensa a loro, anche se n

Letargo

 Tutto iniziò in sordina e, in un primo momento, riguardò solo una manciata di persone che, stufe della vita che conducevano, decisero di smetterla con il lavoro e la solita routine e di mettersi a dormire.  La loro idea era che l’unico modo per combattere in modo efficace una società capitalista ed egoista che sfruttava e distruggeva tutti e tutto quello che incontrava era non farne parte e l’unico modo per non farne parte era dormire e aspettare che crollasse da sola per poi costruirne una migliore. Inizialmente tutti risero di quell’iniziativa, considerandola folle, il punto era che quelli che si addormentavano non si svegliavano, nonostante ogni tipo di tentativo. I medici studiarono quello strano fenomeno, ma non scoprirono il motivo di quel sonno perenne. Non c’era traccia di droghe nell’organismo degli addormentati, non erano in coma o in stato di morte appararente, erano in perfetta salute, stavano semplicemente dormendo serenamente, solo che non c’era modo di svegliarli. Col p

Gentrificazione

Cosa rimane dei vecchi quartieri? Tra suv e cellulari Sono morti insieme a ieri Stasera voglio stare solo e scrivo una canzone E forse da domani tornerò tra le persone (Gli Ultimi – È ora) Seduto al tavolino del bar si guarda attorno e pensa a come è cambiato il suo quartiere in così poco tempo. Nuovi palazzi, nuovi locali, nuova gente… è migliorato, dicono, a lui fa schifo. È tutto pulito, bello, lucido, perfetto e luminoso e senza anima.  Avevano iniziato cambiandogli il nome e dandogliene uno più adatto ai tempi moderni, Stadera o Baia del re come era conosciuto dai più anziani, faceva così vecchia Milano, meglio “Napa” un acronimo semplice, immediato e vuoto così adatto a questi nuovi tempi. Poco dopo erano arrivati i nuovi abitanti, rampolli dell’alta borghesia affascinati da quella periferia pittoresca e autentica e da lì a poco l’avevano trasformata a loro uso e consumo.  I vecchi bar erano stati comprati a poco e trasformati in nuovi locali apparentemente rustici, ma in realtà

25 aprile

La notte era chiara La luna un grande lume Eurialo e Niso uscirono Dal campo verso il fiume. E scesero dal monte Lo zaino sulle spalle Dovevan far saltare Il ponte a Serravalle. Eurialo era un fornaio E Niso uno studente Scapparono in montagna All'8 di settembre. (Gang - Eurialo e Niso) La costruzione situata appena fuori dal bosco dominava il sentiero, si trattava di un vecchia torre di guardia ormai diroccata, ma forniva una valida copertura dalle mitragliatrici dei tedeschi. Giovanni e Pietro si guardarono, avevano finito le munizioni dello sten e gli rimaneva solo un’ultima granata. Sbirciarono dalle mura e videro il cortile sottostante coperto dai corpi dei tedeschi e dei fascisti che erano riusciti ad abbattere, le truppe si erano poi allontanate tenendosi fuori dalla portata delle armi dei partigiani, ma erano arrivati altri soldati, troppi per affrontarli tutti. Di notte erano partiti per far saltare il ponte e bloccare la fuga delle truppe tedesche ormai allo sbando, l

Abolizione del suffragio universale

 ANSA 2 giugno 2022 Il Parlamento ha approvato la modifica della Costituzione, il suffragio universale è abolito. La modifica è stata approvata velocemente con l’accordo di tutte le parti politiche che si sono accusate vicendevolmente di essere votate solo dagli “analfabeti funzionali”. D’ora in poi per potere votare bisognerà sostenere un esame di abilitazione della validità di 5 anni. Le piazze sono piene di una folla entusiasta della decisione. Anche il mercato ha accolto positivamente la notizia, la borsa di Milano è infatti in rialzo. Le uniche voci di dissenso si sono levate da gruppuscoli di estremisti provenienti dall’area anarchica, della sinistra extra parlamentare e dei centri sociali, fortunatamente le proteste sono state rapidamente sedate dall’intervento della polizia. ANSA 24 ottobre 2022 Dalle nuove elezioni, dopo l’instabilità che ha dominato il paese negli ultimi anni, è emersa finalmente una maggioranza chiara e solida. Il risultato è stato ottenuto grazie all’elimin

Who's to blame?

So next time that you close your eyes and choose to shift the blame Remember you can save a life so really who's to blame?! (Sacred Reich - Who’s to blame?) Luca si ferma davanti alla saracinesca chiusa, da dietro proviene una musica flebile e un leggero vociare indistinto, si guarda attorno la strada è deserta, allora bussa ritmicamente. Toc! Toctoctoc! Toc! Dalla saracinesca si apre uno spioncino e due occhi lo fissano. “Speakeasy” sussura Luca e lo spioncino si richiude. Poco dopo si apre il portone del palazzo di fianco alla saracinesca, un uomo in giacca e cravatta si affaccia sulla strada e fa cenno di seguirlo. Luca entra e l’uomo, dopo avergli fatto segno di fare silenzio, lo accompagna nel cortile del palazzo fino a una porta da cui accedono al locale dietro la saracinesca. Luca si trova in un cocktail bar di quelli di lusso, il locale è affollato di gente seduta ai tavolini e al bancone, le luci sono soffuse e la musica è tenuta bassa, quando il vociare diventa troppo alt

Remember Tomorrow - seconda parte

Unchain the colours before my eyes Yesterday's sorrows, tomorrow's white lies Scan the horizon, the clouds take me higher I shall return from out of the fire (Iron Maiden – Remember Tomorrow) Quando si sveglia al mattino Matteo allunga il braccio dall’altra parte del letto e lo trova vuoto, si gira e Federica non c’è più. Non solo, quella parte del letto è intonsa come se non ci avesse dormito nessuno. Matteo la chiama ma non c’è nessuna risposata. Si alza e la cerca, ma non c’è da nessuna parte, non può certo essere sparita, deve essersene andata senza dire niente. Ma perché?  Sul tavolo in soggiorno c’è ancora la bottiglia di liquore, ma con suo stupore Matteo vede solo un bicchiere. Sul comodino vicino l’ingresso ci sono le chiavi e la porta è chiusa, come ha fatto ad andarsene senza chiavi e richiudendo la porta?  Matteo è sconvolto, era sicuro che fosse quella giusta, ma nello stesso tempo è sorpreso di sé stesso, come può pensare questo di una appena conosciuta con cui ha