Lavorare

 Come ogni giorno ha finito di lavorare tardi, pensa che oggi non ha voglia di rientrare a casa e che una birra, dopo una giornata pesante, se la è meritata.

Si dirige verso il pub di quartiere, o quello che una volta era il pub di quartiere. Le strade sono deserte, solo qualche persona solitaria che si affretta verso casa. Guarda l’ora sul cellulare, sono le otto, è tardi ma ce la può ancora fare, così si affretta verso la sua meta. Per un attimo pensa di chiamare un amico, poi si ricorda che non si può, è concesso uscire ma solo da soli, nessun contatto, nessuna socialità.

Finalmente arriva al pub, ma al posto dell’atmosfera chiassosa e gioiosa che c’era un tempo viene accolto da un silenzio cupo e triste. Le luci sono quasi tutte spente, come a invitare a non fermarsi, e infatti sono poche le persone presenti, tutte sedute nel loro box d’acciaio che li separa li uni dagli altri. Fa un breve cenno di saluto ai soliti noti che ricambiano frettolosamente per poi tornare a fissare la parete del box.

Pensa a quanto le cose siano cambiate e soprattutto a quanto tutti si siano abituati in fretta alla nuova realtà. Anche dopo che l’Epidemia era stata sconfitta - non era stato poi così difficile era bastato aspettare che gli imbecilli negazionisti si eliminassero da soli e alla fine grazie alle giuste cautele e ai vaccini l’Epidemia era sparita - non erano tornati alle vecchie abitudini. 

Questa è la nuova realtà imposta dalla CONFEDERAZIONE. I vertici della CONFEDERAZIONE avevano capito ben presto che un mondo fatto di solo lavoro e nessuna socialità era un toccasana per l’economia, escluse ovviamente tutte le realtà legate allo svago, alla cultura e all’intrattenimento, ma di quelle realtà alla CONFEDERAZIONE non importava niente. Così  venne scelto di proseguire con quello che, all’inizio, era considerato un doveroso sacrificio dettato dall’emergenza. Anche se ora l'emergenza era stata risolta non c’era da stupirsi che la scelta fosse stata quella, ormai era la CONFEDERAZIONE a governare il Paese in tutti i suoi aspetti.

Si siede in un box libero e aspetta che appaia l’ologramma con il menù, ormai è tutto automatizzato e gestito da macchine. Chissà che fine hanno fatto Marco, Luca, Marchino e tutti gli altri. Come tutti quelli che lavoravano in pub, bar e ristoranti saranno stati mandati in qualche comparto produttivo della CONFEDERAZIONE, gli unici dove era ancora consentito, anzi obbligato, il lavoro in presenza. 

Ordina una birra e dopo pochi secondi si apre lo sportello ed esce un bicchiere da 33cl con la bevanda, sorride pensando che un tempo lì servivano solo birre medie, ma ormai è concessa solo una birra piccola al giorno. Sullo schermo appare una scritta, accompagnata da una voce registrata “attenzione ha 30 minuti per finire la sua bevanda”. Quello era il tempo concesso dalla CONFEDERAZIONE se si voleva sedersi in un pub.

Beve in silenzio la sua birra, quindi paga passando la carta di credito sullo scanner posizionato sulla parete del box e se ne va. Sono passati solo 20 minuti ma gli altri box sono già vuoti, è l’ultimo rimasto e conviene andare subito a casa. Le strade sono deserte e nella maggior parte degli appartamenti le luci sono già spente, l’atmosfera è lugubre e spettrale. Guarda l’ora, mancano venti minuti alle nove fra poco arriveranno le pattuglie della CONFEDERAZIONE per controllare che tutti siano a casa.

Quando entra nel monolocale mancano solo 10 minuti al coprifuoco. Si cambia velocemente e si infila a letto, non c’è tempo per cenare. Prende il libro lasciato sul comodino e inizia a leggere qualche pagina fino a quando non suona una sirena. Dagli altoparlanti posti in tutta la città viene riprodotto l’annuncio che ormai li accompagna ogni sera:

“Attenzione lavoratori, sono le nove di sera, ora verrà staccata la luce, mettetevi a letto e dormite, così domani sarete freschi e riposati per una nuova giornata di lavoro! Ricordatevi che il vostro dovere è 

LAVORARE

LAVORARE

LAVORARE

LAVORARE

LAVORARE

LAVORARE…


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